Il 18 aprile 1860 sul campanile della chiesa di Sant’Antonio Abate, che sorgeva nell’attuale piazza Matteotti, fu issato per la prima volta a Castelbuono il tricolore e fu lanciato il proclama incitante alla rivolta contro i Borboni dal barone Francesco Guerrieri Failla. Il 12 maggio padre Giuseppe Raimondi, priore del convento di Sant’Antonino Martire, rinnalzava sulla torre campanaria della chiesa la bandiera d’Italia. Questi due episodi furono i primi che viderono protagonisti Castelbuono e i castelbuonesi nella conquista dell’indipendenza e dell’Unità d’Italia.
Nella squadra delle camicie rosse comandata dal generale Giuseppe Garibaldi c’erano: Giuseppe Levante (uffciale), Giuseppe Collotti (ufficiale e medico), Giovanni Galbo (sottufficiale), Giovanni Agnello, Domenico Atanasio, Francesco Calascibetta, Bartolo Cuschera, Salvatore Cimbilato, Benedetto Guzzio, Salvatore Guzzio, Croce Latona, Antonino Li Pira, Mauro Marino, Pitro Matassa, Domenico Palumbo, Mariano Pompei, Vincenzo Porcelli, Vincenzo Puccia, Benedetto Pupillo, Giuseppe Raimondi, Giovanni Ventimiglia e Francesco Porcelli (che aveva fatto parte del Comito della guerra nella rivoluzione del 1848 a Palermo).
L’Unità d’Italia si conclude con la conquista di Roma il 20 settembre 1870, quando il castelbuonese Vincenzo Di Stefano accende la miccia che determinerà la Breccia di Porta Pia.

Giuseppe Spallino