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Ai Direttori e Redattori Giornali

Loro Sede

 

Cefalù Capitale 

 

Nelle settimane passate, si è discussa  di una possibile mia candidatura a Sindaco di Cefalù.

Come avevo già annunciato, intervengo  per chiarire la mia posizione, invitando i vari commentatori ad affrontare questo argomento, tenendo presente il ruolo che ha Cefalù, e la situazione  politica e economica che sta attraversando il Paese Italia,  dell’influenza che tutto ciò sta avendo sulle istituzioni ai vari livelli.  Intendo dare il mio contributo al dibattito sul futuro di  una comunità che, ritengo, dovrà assumere il ruolo di “capitale” politica della nascente “Città a rete Madonie-Termini”. Auspico che nessuno si senta leso se un cittadino che vive in questo comprensorio, che ha dato il proprio fattivo apporto, per trasformare in vantaggio competitivo l’insieme delle risorse culturali e paesaggistiche locali aumentando l’attrattività turistica del territorio,  per migliorare la qualità di vita dei residenti e promuovere nuove forme di sviluppo economico e sostenibile, oggi vuole esprimere il suo pensiero sul futuro che la Città di  Cefalù dovrà avere e che, voglio ricordare, geograficamente, è riconosciuta tra le località turistiche più prestigiose che la nostra Nazione può vantare.

Desidero approfondire alcuni argomenti e idee che, a mio avviso, devono diventare prioritari nell’agenda politica della prossima amministrazione.

Mi auguro che tutti siano consapevoli che, o si ha una squadra che lavori a un progetto condiviso sia in Giunta che in Consiglio comunale che coinvolga tutti i portatori sani della comunità o, non ci sarà nessun Sindaco che potrà mai riuscire  a dare il  ruolo che Cefalù merita nello scenario politico- amministrativo, culturale-turistico, economico-sociale, non solo delle Madonie ma della Nazione.  Facendosi “motrice” di tutti i processi di programmazione che oggi sono attivi nel nostro comprensorio: Pist, GAL, So.Svi.Ma,  Distretto Turistico Territoriale e Tematico, Parco delle Madonie, Consorzio Universitario, Polo oncologico.

Comprendiamo tutti che senza un rinnovato protagonismo di Cefalù, le Madonie e la nascente Città a rete non avranno futuro.

Ecco perché auspico che l’attuale classe politica e dirigente esca dal provincialismo dove si é rinchiusa, per salvaguardare piccoli e mediocri interessi particolari che faranno sprofondare  la comunità in un pericoloso vortice dove soltanto gli interessi speculativi riusciranno ad emergere, calpestando il protagonismo laico e disinteressato di quanti, e sono la maggior parte, vogliono impegnarsi  per dare soluzioni alle problematiche dell’intera città.

Ritengo che questa Città deve prendere coscienza del ruolo che riveste a livello internazionale, alla percezione che ancora oggi si ha nel Mondo della “Perla del Tirreno”. Se di tutto ciò si è consapevoli verrà più facile confrontarci per costruire un programma, un progetto che oltre a dare servizi, lavoro e speranza ai cittadini residenti, permette di offrire al turista, al viaggiatore che ci onorerà della sua presenza, di vivere il suo soggiorno in una comunità che vuole interagire con l’ospite, contaminare le proprie esperienze,  consapevoli che lo sviluppo eco-sostenibile e solidale di Cefalù  avrà un’influenza positiva su tutto il comprensorio Madonita.

Come avete notato, sto insistendo molto sul ruolo del comprensorio, in quanto tutti i progetti avviati in questi anni hanno avuto un unico obiettivo: concepire le comunità delle Madonie in maniera sinergica per permettere alle stesse di partecipare attivamente a tutti i processi di programmazione negoziata che in questi anni le normative Nazionali e Comunitarie ci hanno fornito.

Di seguito evidenzierò alcune mie proposte, augurandomi  che dal confronto, ognuno contribuisca con proposte chiare, spoglie di  populismo e demagogia.

L’investimento prioritario che bisogna fare è sul patrimonio monumentale e culturale che la Città possiede; la Cattedrale, la Rocca, il Museo Mandralisca, le Chiese, il Borgo Marinaio, le dimore storiche, i palazzi nobiliari. Valorizzare gli enti, le associazioni locali  teatrali, musicali, sportive, ricreative, ambientaliste, facendoli partecipare attivamente ai processi  decisionali, in un dinamismo che oltre a organizzare eventi, dà impulso a un grande laboratorio  che permette a tutti e a ognuno in particolare. di dare il proprio contributo affinché oltre a proporre idee, operi aggregando quanti più cittadini.

Valorizzare – Tutelare – Conservare – il patrimonio ambientale avendo la consapevolezza che ogni intervento deve mirare oltre che a dare servizi e realizzare economia, a  preservare il nostro pianeta per le  future generazioni.

Coinvolgere i professionisti, gli imprenditori, le associazioni di categoria, i Lavoratori, per riscrivere un modello di sviluppo della città che collochi al centro i bisogni dell’uomo, la vivibilità dei quartieri, l’allegria dei nostri ragazzi, la serenità dei nostri anziani, avviando percorsi  di riconversione  delle nostre abitudini   che veda il borgo  storico della città consegnato ai residenti, ai viaggiatori, ai turisti con piste ciclabili, automezzi elettrici, carrozze trainate da cavalli, creando un vero e vivo “centro commerciale naturale”, che recuperi inoltre il Porto di Presidiana affinché sia i pescatori che i diportisti, possano fruire di una infrastruttura sicura, che  recuperi sul piano paesaggistico e ambientale   uno dei siti più suggestivi del Mediterraneo.

Inoltre, non bisogna dimenticare l’immenso patrimonio che il suo territorio  possiede: Sant’ Ambrogio, Ferla, Gilbilmanna, Calura, Mazzaforno, Santa Lucia, Romito, e tante altre contrade che devono assolutamente essere valorizzate e curate che rendono, unico e suggestivo il paesaggio della “Perla del Tirreno”.

So benissimo che qualcuno obietterà del fatto che vi sono tanti altri problemi: bilancio, debiti, contenziosi, evasione ed elusione fiscale, gestione del personale, depuratore, potabilizzatore, manutenzione, gestione rifiuti. Di questo ne sono cosciente ma sono i compiti che un’ amministrazione deve affrontare e gestire nella quotidianità. Una comunità come Cefalù, deve avere un progetto strategico che la vede confrontare con la politica, il Governo regionale e Nazionale, con il Mondo, assumendo quel ruolo che la storia le ha dato: “Capitale” politica ed economica delle Madonie.

Ripeto spesso che una classe politica è tale se è capace di stare un passo avanti al popolo che governa e se sa dare a quel popolo un sogno, una prospettiva, una missione, una strategia e per Cefalù,ne sono ancora più convinto.

Se si vuole creare un “Sistema paese Cefalù” occorre che tutti, il netturbino, l’ albergatore, il tassista, l’avvocato, il dipendente pubblico, l’imprenditore, il commerciante, l’artigiano, il professionista, il pescatore, il costruttore, l’agricoltore, il cameriere, il ristoratore siano impegnati a sviluppare tutte quelle buone pratiche, che fanno crescere la qualità, che oggi fa la differenza nel mercato globale.

Ho  rappresentato queste riflessioni da cittadino che vuole continuare a vivere in questo comprensorio e che  auspica che tanti altri possano rimanere o venire a investire il proprio sapere e le proprie risorse umane ed economiche.

Sulla mia candidatura a sindaco di Cefalù, è giusto fare alcune precisazioni. In occasione dei festeggiamenti per  l’elezione a Sindaco di Mario Azzolini, ho ricevuto la proposta, nei mesi successivi diverse richieste in tal senso. Ho dato la  mia  disponibilità se sostenuto da un movimento civico.

Sarebbe stato irriguardoso e impertinente candidarmi con un partito nei confronti di  coloro che già sono impegnati politicamente a Cefalù; altra cosa la candidatura civica al servizio di un grande progetto comprensoriale che veda Donne e Uomini di Cefalù, ma anche personalità e professionalità delle Madonie, nell’ottica di dare quel profilo di forza trainante che questo paese  possiede e che ad oggi non viene espresso.

Ritengo che Cefalù ha bisogno di un Sindaco che sappia rappresentare il modello di partecipazione che passa attraverso il concetto di squadra con gli altri attori della vita politica amministrativa del comprensorio, che non si chiuda in atteggiamenti settari o elitari, che sappia ricucire  un rapporto di collaborazione attiva con le altre istituzioni locali.

Concludo questa lettera sperando  che le mie  riflessioni non siano strumentalizzate!  

Sono disponibile a collaborare in qualsiasi ruolo con  Donne e Uomini di questa Città, che ad oggi non si sono mai  esposti, che hanno l’obbligo morale ed etico di impegnarsi  e fare un passo avanti.

Ho fiducia pure che chi oggi è in campo rifletta se la sua candidatura sia  utile per aggregare o se non sia  auspicabile un passo indietro sapendo che questo gesto porterà a percorsi più partecipati e condivisi contribuendo a rendere più coesa una comunità che è stata lacerata da interessi politici e speculativi che oggi non sono più accettabili.

Invito inoltre i tanti che assistono passivamente al dibattito ad intervenire, costruiamo insieme il futuro  di Cefalù e del nostro comprensorio.

 

Con viva Cordialità.

 

                                                                                  Mario Cicero

                                                                        Sindaco di Castelbuono